ECONOMIA DEL MARE: IL RUOLO DEL PORTO DI VENEZIA. DICHIARAZIONE DI VINCENZO MARINESE, VICEPRESIDENTE VICARIO CONFINDUSTRIA VENETO EST


Padova-Treviso-Venezia-Rovigo - «Il Porto di Venezia è un asset strategico, snodo fondamentale e hub logistico tra Oriente e Occidente, che coinvolge circa 20 mila addetti e oltre 9 mila imprese nei vari settori industriali e operativi portuali. Dobbiamo approfittare di questa posizione straordinaria, investire sulle infrastrutture e realizzare le autostrade del mare, per aggregare le filiere che contribuiscono alla crescita del made in Italy. Innovazione, snellimento amministrativo, sostenibilità ambientale, efficientamento energetico, intermodalità sono le chiavi per rafforzare la connessione del Porto con il tessuto economico e generare occupazione di qualità.


Il modello da seguire è quello del porto regolato, che deve poter contare sulla navigabilità dei canali e sulla continuità operativa anche durante le attivazioni del Mose, che rappresenta un’opera fondamentale per la salvaguardia della città di Venezia. Il vero problema è che l'errata progettazione delle conche di navigazione pregiudica l'ingresso e l'uscita delle navi quando è attivo. Urge l’approvazione del piano morfologico a completamento del quadro ambientale atto ad allocare in maniera efficace i fanghi degli escavi, la vera priorità per garantire la funzionalità del sistema portuale. Se l’accesso al Porto di Venezia viene limitato, c’è il rischio che le filiere produttive si spostino. Un errore che non possiamo commettere». Così Vincenzo Marinese, Vicepresidente Vicario di Confindustria Veneto Est con delega al Territorio di Venezia, intervenendo presso la Heritage Tower alla sessione sul Settore crocieristico e l’accesso alla città: il caso Venezia dell’evento del Sole 24 Ore “Economia del Mare. Blue companies to green transition”.

Barbara Braghin


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