Donata alla Marina Militare la vela d’epoca “Sorella” del 1858, diventa la veterana della flotta
Una classifica della prestigiosa rivista inglese Classic Boat colloca Sorella del 1858 al quarto posto (dopo il Britannia, Tuiga e Rowdy) tra le più importanti imbarcazioni a livello mondiale. La barca, caratterizzata da una poppa a specchio e ponte a tre quarti, è stata realizzata in fasciame di pitch pine su ordinate in rovere dal cantiere Dan Hatcher (1817-1880), geniale progettista e dall’età di 21 anni valente costruttore navale soprannominato “King Dan”. Ha una lunghezza di 27 piedi secondo le misure inglesi (8,38 metri lo scafo, 10,97 metri compreso l’armamento), una larghezza di 2,74 metri, un pescaggio di 1,50 metri e un peso di 4,5 tonnellate. L’armo velico a gaff cutter, distribuito su cinque vele (randa, controranda, trinchetta, fiocco murato sul bompresso e uccellina), è pari a circa 65 metri quadrati.
Alcune ricerche evidenziano come Sorella fosse stata impiegata come palestra sperimentale, da parte dei fratelli William e George Gordon, committenti e primi proprietari della barca, per lo studio delle prime rudimentali vele di poppa denominate spinks, poi spinker, spinniker e infine spinnaker, la famosa vela adottata su quasi tutte le barche a vela del mondo. L’intento era quello di fare conoscere il cutter vincendo più regate possibili, stimolando così la concorrenza a usare le loro vele.
Tra i guidoni dei Circoli ai quali Sorella è stata iscritta il Royal Southern Yacht Club di Southampton, lo Yacht Club Porto Rotondo, lo Yacht Club Costa Smeralda, lo Yacht Club Adriaco e l’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), sodalizio fondato nel 1982 al quale Pirota continua ad essere associato. Nonostante non appaia nei registri del Royal Yacht Squadron, a causa della piccola stazza, esistono testimonianze della sua prolungata permanenza a Cowes, sull’isola di Wight. Oggi Sorella, che ha una quasi gemella di nome Nellie, di più piccole dimensioni, è facilmente riconoscibile in mare anche grazie al numero 1858 riportato sulla vela.
Barbara Braghin