Gradisca. Scienza e Fantascienza, Teatro e Videomapping, Ologrammi e Attori in carne e ossa. Libra: una storia futura

GRADISCA - La fortezza di Gradisca (Gorizia) e, per la prima volta, il suggestivo Castello di Mi-ramare a Trieste si sono trasformati in eccezionali scenografie di videomapping con LIBRA, na-ta dalla collaborazione dell’astrofisico Roberto Trotta con il regista Gigi Funcis: un progetto spet-tacolare che, tra ologrammi, inediti visual effects, intelligenza artificiale e attori in carne e ossa, tra cui il protagonista Lorenzo Acquaviva, ha messo insieme teatro e astronomia, scienza e fanta-scienza, filosofia e attualità, indagini sul presente e riflessioni sul futuro, con alcuni ospiti d’eccezione - Carlo Rovelli e Piergiorgio Odifreddi, fino ad arrivare all’archeo-astronomo Ed Krupp - e musiche di scena che vedono la collaborazione di Enrico Gabrielli (Afterhours, Cali-bro 35) e Nicola Manzan (Baustelle, Ligabue).


Uno spettacolo evento che giocando con nuove frontiere e nuove visioni di performance vede un protagonista su tutti: il cielo. Quel cielo da sempre foriero di risposte, da quando l’uomo ha inizia-to a porsi domande su di sé, sulla sua natura e sulla sua esistenza. Lo stesso cielo che il pastore errante di Leopardi interrogava (“che fai tu una in ciel che fai?”) e con la cui visione Dante Ali-ghieri concludeva il suo Inferno (“e uscimmo fuori a rivedere le stelle”). Di quel cielo che oggi è considerato nuova frontiera da conquistare a suon di satelliti, che cosa riusciremo a vedere tra 20 anni?

Già oggi si inizia a parlare di inquinamento satellitare e, secondo molti studiosi, presto vedremo più satelliti che stelle, rischiando un aumento massivo di de-triti spaziali e il cosiddetto Effetto Kessler. Negli ultimi due anni, l’azienda SpaceX ne ha lanciati oltre 1800, e nei prossimi anni il loro numero potrebbe arrivare a oltre 30.000. Da qui nasce LIBRA che vede insieme artisti, scienziati, studiosi e filosofi per un progetto spettacola-re che unisce arte, teatro e divulgazione scientifica. Una storia tra scienza e fantascienza raccontata tramite attori in scena, ologrammi e un imponente visual mapping con più di 30 professionisti coin-volti tra videomaker, musicisti e visual artist e attori.


Lo spettacolo è stato realizzato dalla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanza-ti) di Trieste nell’ambito della quinta edizione del SISSA Summer Festival, con il patrocinio della Regione FVG in collaborazione con Museo storico e il Parco del Castello di Miramare e il Ministe-ro della Cultura. Sono parte del progetto Associazione Science Industries, Comune di Duino Aurisi-na, GAL Carso, Imperial College of London, assieme a Invisible Cities, Dispar Pixel, Delta Process, SISSA Medialab, Vitamina T.

LIBRA, una sinossi. Siamo nel 2039. Il cielo è oscurato dai satelliti artificiali di una multinazionale che viaggiano a orbita bassa, formando costellazioni artificiali, impedendo la visione del firmamento. La rete internet ultraveloce ha come prezzo la continua presenza di spot su ogni device della terra. I baroni dello spazio offrono anche servizi per clienti agiati come illuminare aree a richiesta, creare piogge artificiali per feste e scrivere messaggi a caratteri enormi. Virgil, supervisore dell’azienda mul-tinazionale, scopre misteriosi fotogrammi nelle pubblicità che sembrano collegati a una strana sin-drome collettiva di cui soffre anche sua moglie. Basterà l'aiuto di una ragazza adolescente e un'intel-ligenza artificiale per trovare la soluzione al problema?


Era il lontano 2002 quando un visionario imprenditore, dopo aver rivoluzionato i trasporti con auto elettriche autopilotate e treni sotterranei veloci come proiettili, capì che alla Terra servi-va una nuova destinazione: lo spazio. Così fondò assieme al fratello Nemo un’azienda che puntava dritta alle stelle: Papè Satelliti era ormai realtà. La monumentale rete satellitare, con-siderata agli inizi un bizzarro esperimento, non era l’unico so-gno dell’imprenditore, già allora noto semplicemente come Creatore. Mentre il numero dei satelliti cresceva, le spedizioni su Marte portarono alla costruzione del primo avamposto umano su un altro pianeta. Dopo un periodo buio, segnato dal-la morte dell’amato fratello e dall’abbandono di Elon City, il Creatore concentrò le risorse sul completamento della rete sa-tellitare, situata a poche centinaia di chilometri dalla superficie terrestre, connettendo così gratuitamente ogni remoto angolo della terra alla veloce rete Ipernet. Ma il filantropo non era an-cora soddisfatto: per sopperire all’inquinamento luminoso, che ha di fatto oscurato le stelle, sei mesi fa la Papè ha inaugurato la rete satellitare Starblink, che disegna ogni notte nel cielo una costellazione in uno splendido rosso fiammante. Alza gli occhi in fretta: la Bilancia è lì che aspetta!

Un cielo con troppe stelle. “Dal 2019” spiega l’astrofisico Roberto Trotta, curatore del progetto con la collaborazione del regista Gigi Funcis, “la comunità di astronomi professionisti e astrofili amatoriali ha assistito con crescente allarme al lancio ravvicinato di migliaia di satelliti da parte di aziende pri-vate, tesi a fornire un servizio di internet satellitare globale. Questi satelliti, in orbita bassa ad un’altezza relativamente moderata tra i 350 e i 500 km, stanno rapidamente riempiendo il cielo not-turno, creando gravi problemi all’astronomia ottica e radio. Dal 1957 ad oggi (anno del lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik sovietico) sono stati lanciati circa 6,000 satelliti artificiali. In soli due anni, SpaceX ne ha lanciati oltre 1800. Questi satelliti riflettono la luce del Sole, specialmente appena lanciati in gruppi di 60, creando dei trenini di punti molto luminosi nel cielo”.

Roberto Trotta è un astrofisico, autore e comunicatore della scienza alla Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati di Trieste. La sua ricerca verte sull'applicazione dell'intelligenza artificiale in cosmologia. Fra i molteplici riconoscimenti, spicca la medaglia Annie Maunder 2020 della Società Astronomica Reale inglese.

Gigi Funcis Dalle Carbonare, classe 1981, è un regista, visual designer, musicista e informatico. Ha lavorato per Discovery Channel, Eastpak, RSI e presentato un concept album su Fibonacci a un convegno internazionale di matematica. Con esperienza in oltre quattrocento performance dal vivo, ha scritto e diretto “Spiral”, dramma apocalittico, e “YISHI”, storia di un’intelligenza artificiale alle pre-se con un tentato omicidio.

Barbara Braghin

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