“Un chilo alla volta. Viaggio di andata e ritorno dalla prigione dell’obesità” Il libro di Irene Vella, paziente bariatrica della casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro

La giornalista e autrice Irene Vella
Il chirurgo bariatrico Sergio Carandina
La giornalista e blogger Barbara Braghin

PADOVA – Al giardino della libreria “La Forma del Libro” di Padova è stato presentato “Un chilo alla volta. Viaggio di andata e ritorno dalla prigione dell'obesità”, Feltrinelli Editore, scritto dall’autrice Irene Vella. Ospite dell’evento il chirurgo bariatrico Sergio Carandina. A condurre il pomeriggio la giornalista del Corriere della Sera, Francesca Visentin, che ha subito invitato Mirella Panfilio a leggere una pagina dell’opera. Queste alcune righe: “Sono stata magra per 30 anni e magra per più di 20. Sono stata da entrambe le parti della barricata, ma mi sono sentita fuori forma anche quando i chili erano pochi di più. E questo mi è servito ad essere empatica con chiunque manifestasse un problema di accettazione del proprio corpo. Sono stata una di quelle che mangiava il mondo senza ingrassare e poi sono diventata una di quelle che ingrassava anche solo respirando… Quando il peso comincia a salire ci sono solo due strade da percorrere. Fermarsi e correre ai ripari. Oppure fare finta di nulla e lasciarsi andare”.

L'autrice Irene Vella, il chirurgo Sergio Carandina, la giornalista Francesca Visentin

Irene Vella è riuscita a perdere più di 40 chili grazie ad un intervento bariatrico, fatto dal chirurgo Sergio Carandina, alla casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro (Rovigo). L’autrice, nel parlare della sua esperienza, ha raccontato, che, prima dell’operazione ha conosciuto la moglie del dottor Carandina, la dottoressa Viola Zulian, che le ha detto: “Devi essere pronta a lasciare andare tutto il dolore che hai dentro”. A questo proposito la giornalista Visentin ha chiesto al chirurgo se questa frase è ricorrente tra i pazienti.

L'autrice Irene Vella, la lettrice Mirella Panfilio, il chirurgo Sergio Carandina

“La maggior parte dei pazienti che sono affetti da un problema di obesità hanno sofferto traumi in giovane età o nell’arco della loro vita – la risposta di Carandina -. Il fatto di vivere con molti chili che limitano da un punto di vista fisico, o fanno sentire la persona inadeguata, anche in situazioni in cui non dovrebbe essere così, sono dei microtraumi che vengono portati avanti e, invece di aiutare il paziente a trovare la soluzione giusta, o a impegnarsi in un cammino differente, lo lascia in una situazione di dolore. Quindi, il fatto di lasciare andare il dolore vuol dire curare soprattutto tutti i traumi che ci sono stati che hanno portato al problema dell’obesità. La vita della maggior parte dei pazienti è costellata di traumi che incominciano già in giovane età.

Irene Vella, Sergio Carandina, Francesca Visentin e Mirella Panfilio

Poi c’è anche un discorso di predisposizione famigliare o genetica o legata al comportamento dei genitori. Per tanti anni, quando si mangiava, bisognava sempre non lasciare niente sul piatto, soprattutto per le generazioni nate tra gli anni ‘60 e ‘70 con i genitori che avevano patito la guerra. Bisogna superare i traumi che si è avuto, è per questo che nel percorso per arrivare all’intervento chirurgico la componente psicologia è molto importante. Infatti c’è sempre una psicologa associata all’equipe”. Irene Vella ha anche raccontato alcuni aneddoti curiosi, come la misura della vasca da bagno, le abbondanti colazioni, il mangiare ripetutamente. Il libro ha la prefazione della giornalista Giovanna Botteri: “Irene racconta con delicatezza come è riuscita a vincere gli stereotipi, rimanendo fedele a sé stessa e alla sua idea di felicità, che è passata anche dal riappropriarsi del suo corpo”.

L'autrice Irene Vella, il chirurgo Sergio Carandina, la giornalista Francesca Visentin

Il pomeriggio è stato arricchito dalle tante domande poste dal pubblico presente rivolte sia all’autrice che al dottor Carandina. Irene Vella è una giornalista, editorialista del magazine DiLei. Ha lavorato a La7, a Verissimo, a Pomeriggio 5 e Mattino 5. E per le riviste Vanity Fair, Donna Moderna, Grazia e Tu Style. Ha pubblicato in facebook la sua poesia “La primavera non lo sapeva” condivisa anche da Chiara Ferragni. E’ stata tradotta in più lingue e ripresa anche da Oprah Winfrey.

Barbara Braghin

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