PORTO VIRO. IL VESCOVO VISITA LA CASA DI CURA "MADONNA DELLA SALUTE"

Il Vescovo della Diocesi di Chioggia
Giampaolo Dianin e Stefano Mazzuccato
Amministratore Delegato della Casa di Cura "Madonna della Salute" 

Festeggiata al presidio di via Badaloni la ricorrenza della Madonna della salute
alla presenza del vescovo di Chioggia che ha celebrato la santa messa nel presidio
PORTO VIRO, IL VESCOVO VISITA LA CASA DI CURA
Monsignor Dianin: “Lancio un messaggio di speranza e fiducia: la pandemia sembra
alle spalle ma occorre superare i conflitti:
sia quelli grandi che quelli piccoli che stanno nei nostri cuori”


PORTO VIRO - Il vescovo di Chioggia è intervenuto in casa di cura a Porto Viro per le celebrazioni della festività della “Madonna della salute” alla quale il presidio ospedaliero polesano è dedicato. Monsignor Giampaolo Dianin ha celebrato una santa Messa ed ha colto l’occasione dell’evento, che segna un sostanziale ritorno alla normalità dopo la pandemia, per lanciare un messaggio di speranza e di fiducia: “Speriamo che la parte più critica della pandemia sia ormai alle spalle e che si possa riprendere una vita più tranquilla. Come credenti non possiamo non che essere ottimisti per il futuro anche se molti segnali, come la guerra e la pandemia, indurrebbero a pensarla diversamente - ha detto il vescovo - Ma quello che mi preoccupa di più è che le persone fanno fatica a vivere relazioni sane tra di loro. Oltre alle guerre grandi, come quella in Ucraina, ci sono tante piccole guerre che fanno male alla vita di tutti i giorni.


La pandemia, la guerra in Ucraina sono così un segno eclatante delle tante, piccole, guerre e virus che alloggiano nei cuori delle persone: se riuscissimo a curare questi piccoli conflitti sarebbe davvero bello. Sono venuto in questo ospedale, dedicato alla Madonna della salute, perchè è un luogo, appunto, di salute nella consapevolezza che i cristiani si sono sempre rivolti alla Madonna nei momenti difficili e continuano ancora a farlo”. “La ricorrenza della Madonna della Salute è per noi una festa dove non spegniamo candeline ma condividiamo con tutti il significato del nostro ruolo che è quello di essere persone al servizio di altre persone - ha detto l’Ad della casa di cura Stefano Mazzuccato - Prima che un ospedale siamo una comunità di circa 400 persone, fortemente radicata sul territorio, che quotidianamente si prende cura non semplicemente dei pazienti ma soprattutto degli uomini e delle donne che per i più svariati motivi ricorrono alle nostre cure. La salute, come ha ricordato Papa Francesco, è un bene primario, come il pane, l’acqua, la casa, o il lavoro”.

Barbara Braghin


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